Una ceramista a Verona
1950-2013
Lynette Darlington
Biografia
Era l’inizio degli anni 80 quando in centro a Verona apriva un laboratorio di ceramica portando una grande novità per noi abituati alla maiolica oppure alla porcellana tradizionale.
Sarà una ceramista di origine americana, Lynette Darlington ad introdurre nella città il “gres”, una cottura della ceramica a 1300°, detta anche “a grande fuoco”.
Linny, come sarà presto chiamata, sposa Paolo e con il suo sostegno avvia l’attività applicata con grande esperienza sotto il profilo tecnico ma soprattutto artistico.
Ha una formazione universitaria specifica avendo studiato negli States prima ed in Svizzera più tardi. Questo le consente di prepararsi l’impasto di argilla come pure gli smalti, suoi originali, in piena autonomia.
I suoi lavori come il suo modo d’essere attirano nell’ambito del suo laboratorio tanti affezionati e collezionisti. Molti per iniziare un loro percorso di conoscenza del mondo ceramico.
Linny, è molto attiva, tiene corsi, mostre in diverse gallerie, partecipa fiere, insegna in scuole collaborando con comuni ed enti privati. Ciò rivolto a tutti, bambini, ragazzi giovani e adulti. Aveva condotto studi di arti applicate e pedagogia un connubio indovinato per l’insegnamento.
Non conosce limiti nelle tecniche di lavorazione della ceramica adoperandosi e sperimentando nel raku, naked, nella cottura a legna, nello pit-fire, ingobbi ma concentrandosi sul gres, quando anche la riduzione conferisce agli smalti sfumature eccezionali.
La ceramica vede allora a Verona una forte diffusione, sia come passione e hobby personale, ma ancora più forte come vera e propria attività lavorativa e imprenditoriale. Aprono nuovi laboratori, altri crescono in competenza ed esperienza.
Linny ci lascerà nel 2013. Indimenticabile la sua delicatezza, il suo accento anglosassone, la sua passione contagiosa per l’arte della ceramica.
Opere
In mostra a Verona
Una selezione dei suoi lavori si può vedere il 28 e 29 settembre presso l’ex oratorio Santa Maria Giustizia Vecchia in Via San Procolo n. 10 a Verona in una sezione del Museo del Carnevale per gentile concessione del Comitato del Bacanal e con il contributo di Casartigiani. Curatrice della mostra Anna Ballini.
Negli stessi giorno si tiene in piazza san Zeno la sesta edizione del festival della ceramica con 60 ceramisti di professione provenienti da tutta Italia.
Lynette Darlington
Mostre, fiere ed eventi
2007 Collettiva, Verona, Galleria “IncorniciArte”
2006 “Water Memories/Memorie d’acqua”, nell’ambito della rassegna “Itinera-Il respiro del tempo”, San Martino Buon Albergo, Biblioteca Comunale
2005 Collettiva, Verona, Galleria “ IncorniciArte,”
2004 Collettiva, Verona, Galleria “ IncorniciArte,”
2004 Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti a Verona Laboratorio creativo come evento collaterale della Mostra “La Creazione Ansiosa”.
2003 Personale, Valgatara, Verona c/o Ballarini Arredamenti
2003 Collettiva, Verona, Galleria “IncorniciArte”
2002 Collettiva, Garda, Palazzo Carlotta
2002 AF-L’artigiano in Fiera c/o Fiera Milano
2001 Personale “Miracoli di Ceramica” c/o La Via del Tè, Verona
2000 Conduzione di stages creativi con la creta “Imparando Giocando” presso l’Arsenale, organizzati dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Verona
2000 Personale, S. Pietro In Cariano, Villa Giona
1999 Vivi la casa in Fiera c/o Fiera Verona
1999 Premio Concorso “Arte Culture e Vino del Millennium” U.VI.VE. (Unione Consorzi Vini Veneti D.O.C.) Verona
1999 Progetto “Sindaci per l’Infanzia” organizzato dall’UNICEF e dal Comune di Verona.
1998 “III Rassegna Nazionale Umberto Piombino” sezione dedicato ai Maestri Albisola Superiore, Savona
1997 Collettiva “From the Sketch to the Work of Art” Ginevra, Internet Business Center
1996 Vivi la casa in Fiera c/o Fiera Verona
1984 Collettiva “Lo Sport nell’Arte e nell’Artigianato”, Verona, Palazzo della Gran Guardia
1983 Collettiva“La Ceramica d’Arte a Verona” Casa di Giulietta, Verona
Recensione
Omaggio a Lynette Darlington
La lavorazione della ceramica è sicuramente la forma artistico-artigianale che più di ogni altra avvicina l’uomo alla Natura e gli permette di diventare al contempo fruitore e artefice, plasmando la materia che la rende madre indiscussa: la terra.
La manipolazione è un’esperienza liberatoria, un coinvolgimento totale di sensi ed emozioni che le mani infondono poi nella sostanza, così che le forme ottenute diventano prolungamenti dello stato d’animo di chi le origina. Si stabilisce un legame solido e indissolubile tra l’artista e le sue creazioni, un continuum esistenziale alimentato dalla profondità dei significati e dai misteri che si celano in ogni opera, che la rendono unica e originale. Sono osservazioni affiorate dopo aver conosciuto e ammirato personalmente la produzione artistica di Lynette Darligton, nata a Plattsburgh (New York) nel 1950 ma vissuta a lungo a Verona, dove ha impresso un’orma profonda grazie alla singolarità del suo lavoro di ceramista e dove ci ha lasciato nel 2013, dopo un intenso e copioso percorso artistico.
Ha iniziato proprio negli Stati Uniti il suo itinerario di formazione ricevendo impulsi e stimoli dai più grandi esponenti della Pop Art e realizzando oggetti ready-made, tra cui una scarpa da ginnastica di grandi dimensioni, fatta in ceramica, che l’ha accompagnata fino in Italia. Le piaceva molto raccontare di questo suo esordio e dell’imprinting ricevuto dal panorama artistico statunitense, che ha contribuito a renderla, nel nostro Paese, una ceramista d’avanguardia.
Esperienza affascinante quella di osservarla nel suo laboratorio quando, in una sorta di intimo rituale, ricorreva agli elementi essenziali: acqua, terra, aria e fuoco, per creare suppellettili di uso comune irripetibili ed esclusivi. Forme spesso decorate con smalti di sua ideazione, vasi e recipienti di varie dimensioni realizzati con tecniche particolari come il raku, il naked o raku nudo e il pit-fire, sistema utilizzato in epoca primitiva per cuocere la ceramica a buco; ripercorrendo le orme dei primordiali Lynette riusciva a stringere un legame ancora più intenso con l’anima del mondo, di cui si sentiva parte attiva e integrante.
Lavorava il grés sia a mano sia con l’uso del tornio dal quale scaturivano oggetti di rara bellezza e originalità, uno diverso dall’altro, ricchi di sfumature e cromatismi particolari, cotti in un forno che raggiungeva temperature fino a 1300°.
Una sua innovazione fu quella di aggiungere ai prodotti realizzati in ceramica alcuni “ingredienti” naturali come il legno, impreziosendo ulteriormente la dimensione cosmica che scaturiva dalla coesione tra temperatura, movimento, solidità e spazio, e di cui ogni sua opera diventava simbolo.
Il suo “mestiere” non era solo coinvolgimento fisico-manipolativo, Lynette si caricava di una forza ascetica, contemplativa, per imprimere, comprimere, lasciare un segno distintivo nella creta che diventava emblema della sua carica e della sua peculiarità espressiva.
Era consapevole del valore dell’arte, della necessità di farla entrare nella vita di tutti i giorni arricchendo la nostra abituale e semplice quotidianità. Anche per questo ha tenuto corsi di ceramica con bambini e ragazzi e partecipato al progetto I ragazzi alla scoperta di Verona, promosso dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Verona. Ha condotto corsi di formazione per i docenti della Ceramica dell’Istituto Secondario Superiore Istruzione Artisti Nani-Boccioni e presso il Centro Culturale di Santa Lucia su incarico del Provveditorato agli Studi di Verona.
Sono state numerose le esposizioni personali e collettive a cui ha preso parte in Italia e all’estero, tra le più importanti si ricordano quelle promosse alla Galleria Incorniciarte di San Massimo; a Vivi la casa in Fiera a Verona; alla Fiera di Milano; alla Gran Guardia di Verona; a Ginevra nella collettiva “From the Sketch the work of Art” e il laboratorio creativo alla Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti durante la mostra “La Creazione Ansiosa”.
Naturalmente sono soltanto alcuni dei numerosi luoghi d’arte che hanno accolto e apprezzato il suo estro e la sua tenacia creativa, la sua grande preparazione teorica e il desiderio di sperimentare e innovare continuamente un ambito che affonda le sue radici in epoca lontanissima, i cui retaggi ancestrali però non le hanno impedito di aggiungere ai suoi prodotti modernità ed evoluzione.
Commemorare Lynette con una mostra retrospettiva allestita presso la Galleria Ex Oratorio di Santa Maria della Giustizia Vecchia, nel quartiere di San Zeno a Verona, durante il Festival della Ceramica il 28 e 29 settembre 2024, significa riconoscere l’impegno e lo studio che hanno caratterizzato il suo lavoro; significa dare il giusto valore all’eredità artistica che ci ha lasciato e soprattutto ricordare a tutti noi che le passioni sono un motore dirompente, energia senza limiti e confini i cui effetti migliorano la nostra vita, stimolano alla conoscenza e ci invitano a non abbassare mai lo sguardo per cercare sempre l’oltre ed entrare in comunione con l’universo, una fusione panica che Lynette ha raggiunto con la sua arte.
Daniela Marani
Critica letteraria, critica d'arte e scrittrice
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Mostra retrospettiva
Ex oratorio S. Maria Giustizia Vecchia
Via S. Procolo, 10 - Verona
Presso il Museo del Carnevale di Verona
Luigi D’Agostino “Ginetto”.
28 e 29 settembre 2024
Orario 10-19